5 modi di cucinare il platano

  • 15 10 2016

1/6 – Introduzione

Somiglia tanto ad una banana. Ed effettivamente appartiene alla famiglia delle Musa, la capostipite delle Musa Acuminata e delle Musa Balbisiana, cioè le varietà da cui discende la tradizionale banana. Il platano viene coltivato nelle regioni sub tropicali, come ad esempio l’Africa e l’America equatoriale, ma si differenzia dalla sua gemella per via di un’elevata concentrazione di amidi, soprattutto quando esso è acerbo. Ciò non significa che il platano non sia commestibile, ma al contrario, per essere appetitoso e, a maggior ragione, digeribile, gli esperti consigliano di cucinarne la polpa. La cottura può avvenire in modi differenti: di seguito ne consiglieremo 5.

2/6 – Ridotto a purea per contorni o vellutate

Il sapore delicato, che lo fa assomigliare a quello di una patata, fa si che il platano diventi un contorno prelibato per piatti particolari a base di carne e di pesce. Il procedimento è semplice, uguale a quello utilizzato per la bollitura delle patate, con la differenza che, a seconda dei gusti, si potrà utilizzare un frutto maturo (più morbido, dal colore marrone) o un platano acerbo (la cui polpa è dura). Il processo di ebollizione durerà un quarto d’ora circa e per ottenere una vellutata leggera ma densa si potrà utilizzare, a piacimento, latte vaccino, aromi vari ed un pizzico di sale.

3/6 – Fritto o sottoforma di frittelle

Essendo un frutto tipicamente coltivato nelle regioni equatoriali, la Colombia utilizza il platano per realizzare un piatto fondamentale nella propria cucina: le “patacones”, una sorta di frittelle a base di un frutto che dovrà aver raggiunto un certo grado di maturazione. Effettivamente, per ottenere un buon risultato nella frittura delle rondelle di platano, bisognerà utilizzare un frutto dalla buccia verde o gialla, ossia che si trovi acerbo o all’inizio della sua maturazione. In tal modo il sapore non sarà troppo dolce consentendo un buon abbinamento con salse agrodolci. Il platano andrà tagliato a dischetti, dovrà essere fritto in olio bollente e, dopo cotto, andrà schiacciato al fine di renderlo sottile.

4/6 – Al forno per piatti dolci o salati

A seconda del colore della buccia, il platano modifica il suo sapore diventando dolce quando la scorza esterna assume un colorito scuro, dal nero al marrone. Ad una maturazione media o a frutto acerbo il sapore sarà meno zuccherino e tendente all’amido. Per una cottura al forno molti blogger consigliano l’uso del frutto maturo, o, tutt’al più dalla buccia gialla. In tal modo esso manterrà un sapore tendenzialmente neutro che potrà essere modificato (addolcito o salato) a seconda delle salse o degli aromi che si vogliono utilizzare. Può essere tagliato a fette, come se fosse una patata, o cotto per intero. In entrambi i casi la cottura sarà perfetta quando la superficie del platano sarà dorata.

5/6 – Caramellato per stuzzichini sfiziosi

Le rondelle di platano maturo possono diventare stuzzichini sfiziosi da servire come accompagnamento per un aperitivo veloce. Le ricette presenti sul web sono infinite, ma la maggior parte concordano sul fatto che, per ottenere una doratura perfetta, servirà cospargere la superficie dei dischetti con dello zucchero di canna (o semolato) che, al contatto con il burro (o l’olio di oliva) assumerà un colore oro invitante. Si potrà modificare il gusto del platano a piacere: utilizzano cannella, chiodi di garofano, salse dolci particolari, solo zucchero… Tutto sta a discrezione del cuoco.

6/6 – Grigliato con salsa agrodolce

C’è chi taglia il platano maturo a fette, chi invece preferisce cucinarlo intero ma, in entrambi i casi, la cottura alla griglia è quasi identica: un barbecue, della carbonella e una salsa agrodolce con cui accompagnare il frutto una volta pronto. Bisognerà verificare la doratura della polpa per ottenere un risultato strepitoso: nè troppo crudo ma, allo stesso tempo, neanche troppo bianco. Il risultato è garantito: un piatto particolare per tutti i gusti!

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