5 piatti tipici da mangiare in Lombardia

1/9 – Introduzione

Alla cucina lombarda appartengono molti squisiti e diversi piatti ma che derivano tutti dalle risorse più abbondanti della regione: pesci d’acqua dolce, dovuti al gran numero di laghi e fiumi e all’assenza del mare, carni bovine e suine provenienti dai tanti pascoli montani e pedemontani, riso e mais grazie alle maggiori colture latifondistiche. Tipici sono i bolliti, gli stufati, la polenta, i salumi, il lardo ed il burro. Adesso procediamo ad elencare i 5 piatti più tipici ed imperdibili che non potrà esimersi dal mangiare chi si troverà a visitare la Lombardia.

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Iniziamo dalla famigerata CASSOEULA, impossibile non averne mai sentito parlare. La si incontra nelle numerose sagre rurali sparse in tutta la regione. Nasce come piatto povero e semplice, infatti i tagli del maiale utilizzati, sono quelli meno costosi, i cosiddetti “scarti”(orecchie, piedi, cotenna), che in origine dovevano servire ad insaporire un altro ingrediente cardine, la verza. Il nome sembrerebbe derivare dalla casseruola in cui viene preparata, o forse dall’utensile che serve a mescolarla in cottura, la cazzuola. Burro, cipolla, sedano, carote sono gli altri ingredienti normalmente utilizzati per la preparazione; dopo aver fatto bollire il tutto per almeno un’ora la si potrà servire e consumare con polenta calda.

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La POLENTA UNCIA è la variante più nota della diffusissima polenta. È tipica della zona del lago di Como e prevede una preparazione a base di farina di mais e grano saraceno. Solitamente la si mescola ad un abbondante soffritto composto da burro, aglio e salvia e ad un formaggio tipico alpino, la semuda, fino ad amalgamare per bene tutti gli ingredienti. Il procedimento con cui la si prepara è molto antico ed è necessario procedere con la cottura in un paiolo di rame. A seconda dei gusti la si può accompagnare amche con della carne o la si può mangiare così com’è, perché già di per se molto calorica. Diffusissima nel comasco.

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Sempre proveniente dal comasco è il TOCH, che deve il proprio nome al fatto che si mangi con le mani e quindi toccandola. È il prodotto di quattro ingredienti: farina di mais, acqua, burro e formaggio. Si è soliti consumarla, per usanza, con un cucchiaio tipico di legno direttamemte dal paiolo della cottura posto a centro tavola, dopo averla appallottolata la si consuma esclusivamente usando le mani. Viene accompagnata da pesci di lago essiccati con foglie d’alloro, denominati misultin, salame oppure gallina bollita. Il tutto annaffiato da vino rosso.

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Nell’ alto milanese e in particolare a Busto Arsizio ma anche nel verbano sono apprezzatissimi i BRUSCITT, o letteralmente briciole, in dialetto locale. Si tratta di un secondo piatto a base di carne di manzo bollita, accompagnata con vino e finocchio selvatico. Prima di impiattarla viene tagliata a pezzi e poi viene normalmente affiancata con polenta o purea di patate. Anche le origini di questa pietanza sono povere, visto l’utilizzo dei tagli più duri che necessitavano di una bollitura molto lunga.

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Se siete nel milanese non vorrete mica rinunciare all’ OSSO BUCO ALLA MILANESE? Ancora una volta le rivisitazioni sono tante ma la ricetta più popolare è quella che lo vede accompagnato dal risotto allo zafferani. Viene servito con la gremolada, un condimento che richiede l’utilizzo di prezzemolo, aglio e scorza di limone grattugiata. La gremolada viene adagiata a fine cottura sopra all’osso buco.

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La guida si conclude così con queste cinque ricette. Adesso potete sbizzarrirvi nel cucinare questi squisiti e tradizionali piatti, o potete correre immediatamente a mamgiarli in un ristorante lombardo. Con l’acquolina in bocca non resta altro che augurarvi buon appetito.

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9/9 Consigli

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