Come cucinare gli spaghetti alla piastra

1/6 – Introduzione

Gli spaghetti alla piastra ripropongono un classico della cucina italiana in una chiave più sbarazzina e briosa. Tale procedura altera il sapore della pasta, rendendola più sfiziosa di quanto non si possa immaginare. Bisogna chiarire, però, che questa pietanza affonda le proprie radici nella tradizione orientale, poiché la pasta asiatica, spesso prodotta con farina di piselli, soia, taro e konjac, resiste molto bene a tutti i tipi di cottura e si aromatizza altrettanto rapidamente. Nei passi di questa guida vedremo assieme come cucinare gli spaghetti alla piastra, per stupire le proprie papille gustative e quelle dei commensali.

2/6 Occorrente

  • 2 zucchine
  • 2 carote
  • 3 piccoli peperoni (uno verde, uno giallo ed uno rosso)
  • 150 grammi di broccoletti
  • 400 grammi di petto di pollo
  • 250 grammi di germogli di soia
  • 200 grammi di spaghetti di semola di grano duro oppure due porzioni di noodles (60 grammi secchi da reidratare, 130 se freschi come quelli di taro e konjac)
  • olio di oliva
  • 40 grammi di maizena

3/6 – Scegliere i noodle, affettare le verdure e rosolare il pollo

Iniziate preparando sul piano di lavoro tutti gli ingredienti elencati in “occorrente”. Se volete attenervi rigidamente alla variante asiatica di questa ricetta, acquistate i noodles in un market cinese. Sbucciate le carote e le zucchine, quindi riducetele a listarelle lunghe e sottili. Igienizzate i peperoni e tagliateli in piccoli pezzi, pulite i broccoletti e sbollentateli. Lavate anche il petto di pollo e tagliatelo in piccoli tranci. Asciugateli con carta assorbente e passateli nella maizena fino a rivestirli completamente. Ponete una padella con 4 cucchiai di olio evo su fiamma moderatamente alta e rosolatevi il pollo. Quando questo apparirà dorato e croccante, addizionate le verdure, girate per qualche minuto il mix con un mestolo di legno ed insaporite con sale e pepe. A questo punto aggiungete un po’ d’acqua tiepida ed i germogli di soia, quindi proseguite la cottura per una manciata di minuti.

4/6 – Bollire la pasta in base alla tipologia

In una grossa pentola nella quale avrete portato a bollore dell’acqua salata, tuffate la pasta e lasciatela cuocere. Se usate spaghetti o vermicelli di semola di grano duro, fate attenzione a spegnere la fiamma quando questi saranno al dente. Se invece volete preparare i noodles, attenti ad utilizzare la giusta tecnica: quelli di farina di piselli e soia, vanno posti per 3 minuti in una ciotola colma di brodo bollente, quindi scolati. Quelli di taro e konjac, invece, vanno scolati (le varianti in commercio sono infatti immerse in una matrice liquida) e lavati qualche minuto sotto acqua corrente, prima di essere adagiati all’interno di un colino. Quelli di patata dolce vanno cotti per ben 20 minuti mentre i vermicelli di riso non devono essere affatto bolliti e vanno addizionati crudi al mix preparato poco prima con pollo e verdure. Tra le tante varietà proposte, noi vi consigliamo di usare i vermicelli di riso soprattutto se avete poco tempo a vostra disposizione, in quanto cuociono in 1-2 minuti.

5/6 – Incorporare i noodle al mix

Qualunque sia la pasta da voi selezionata, aggiungetela al mix preparato poco prima e lasciate che si insaporisca per qualche minuto. Ancora una volta, però, prestate attenzione: i noodle di konjac non vanno incontro a bruciature, quindi possono essere piastrati più a lungo, quelli di taro sono anch’essi molto resistenti, seguono le varianti di farina di piselli e farina di soia, che sopportano molto bene il calore. Sconsigliate sono invece le lunghe cotture per la pasta di semola ed i vermicelli di riso, che possono bruciarsi e diventare pastosi.

6/6 Consigli

  • Per mantenere la linea senza rinunciare al gusto, scegliete gli spaghetti di konjac
  • Gli spaghetti asiatici possono essere lunghissimi fili di pasta difficili da mangiare. Dopo averli sbollentati, portateli su un piano d’appoggio e tagliateli in pezzi

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