Come cucinare l’aragosta

1/5 – Introduzione

Quante volte ci capita di andare alla ricerca di idee per preparare un pasto gustoso da servire sulla nostra tavola? Sicuramente ci sarà capitato soprattutto nelle occasioni di festa, ma anche in giornate in cui si hanno ospiti a casa e si vuole preparare una portata deliziosa per stupirli. La tecnologia, con cellulari, computer e altri strumenti, ci viene in aiuto nel buttarci a capofitto in una ricerca veloce che ci porterà a trovare la ricetta giusta per farci fare una bella figura. Ci ritroviamo a sfogliare pagine su pagine, che il web ci suggerisce, e a cercare quello che secondo noi sarà l’ideale per stupire amici e parenti mettendoli tutti d’accordo, anche se non è mai un’impresa semplice. Tutto quello che dobbiamo fare, per avere i migliori risultati in cucina, è partire dai piatti più semplici fino ad arrivare a preparare quelli più complicati e che richiedono più tempo. Il tutto ovviamente, varia a seconda della nostra esperienza. In questa semplice guida, in particolare, andremo a vedere come cucinare un’aragosta nella maniera più adatta possibile e dal sapore gustoso.

2/5 Occorrente

  • aragosta di un Kg circa
  • sale
  • prezzemolo
  • pepe
  • limone
  • olio extravergine di oliva

3/5 – L’ingrediente principale

L’aragosta è uno di quei crostacei noti per essere molto pregiati e infatti non è esattamente economico, ma questo dipende anche dalla sua origine. È risaputo che a seconda della provenienza, il pesce ha un suo prezzo. Una nota, per evitare di andare in confusione, è quella di osservare bene l’aragosta che vi viene venduta e di non confonderla con l’astice, in quanto quest’ultimo ha un colore più scuro, diverso dal rosso dell’aragosta e soprattutto perché possiede due grandi chele.
Per fare in modo che questo semplice piatto riesca al meglio, il primo passo da compiere è quello di comprare un’aragosta il più fresca possibile. L’ideale sarebbe quello di comprarla viva, dato che ogni ora che passa dalla sua morte va a danneggiare il nostro ingrediente principale e a renderlo meno gustoso per la riuscita del piatto. Infatti è importante che questo crostaceo venga cucinato vivo, così che la sua carne risulti più polposa e abbondante. Se si aspettasse troppo, dopo la sua morte, la carne si ridurrebbe in quantità. Per essere sicuri della freschezza del crostaceo, è necessario prestare la massima attenzione alla vivacità del colore, all’odore e alla sua integrità.

4/5 – In cucina

Una volta acquistato il crostaceo, pertanto, è buona regola lavarlo accuratamente passandolo sotto l’acqua corrente, spazzolarlo per bene e rimuovere il budellino nero che si trova lungo la coda. Dopodiché deve essere legato ad una tavoletta di legno mediante uno spago, immobilizzando il corpo e la coda. Tutto ciò ha la finalità di evitare che si pieghino durante la cottura. Il passo successivo consiste nell’immergerlo così, in abbondante acqua salata in ebollizione con l’aggiunta del succo di mezzo limone. Fatto questo, non ci resta che lasciar cuocere a fuoco lento per 10/15 minuti circa, calcolati per ogni mezzo chilo di crostaceo. Una volta che l’aragosta sarà cotta, si consiglia di lasciarla raffreddare nella propria acqua di cottura, poi scolarla e in seguito tagliarla in due porzioni. Per farlo, si pratica uno squarcio nell’addome, con un coltello o delle pratiche forbici da cucina, e si elimina il sacchetto nero di sabbia che si trova nella testa. A seguire occorre estrarre la carne, per poi tagliarla a pezzetti, ed irrorarla con dell’olio extravergine di oliva. Collocarla, quindi, su un piatto da portata, guarnendola a seconda dei propri gusti personali.

5/5 – Servire il piatto

Una volta superata la fase principale, che è quella della cottura e pulizia, si dovrà finire di arricchire il piatto con prezzemolo. In alternativa si può usare la salsa che più si preferisce (ad esempio una maionese, una salsina a base di limone e di pepe, oppure una salsa tartara). Inoltre, dal momento che l’aragosta è un crostaceo dalle carni molto delicate, le ricette per prepararla devono essere molto semplici, in modo tale da lasciarne inalterato il sapore. Può essere servita come antipasto, come secondo piatto, ma anche come base per delle eccellenti ricette di primi piatti. Si può accompagnare ad un buon vino bianco dal sapore fresco, secco o con delle bollicine per completare il tutto e dare un tocco in più al piatto. In qualsiasi caso, la scelta che verrà effettuata, sicuramente, sarà in grado di soddisfare i propri invitati.

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