Come analizzare l’olio di oliva

1/10 – Introduzione

L’olio di oliva rappresenta un prodotto originario della tradizione alimentare della zona mediterranea e viene prodotto in tutte quelle regioni sottoposte a clima di tipo temperato e mite. Analizzare l’olio di oliva, dunque, diviene oggi molto importante per poterne comprendere le caratteristiche, il grado di qualità e le proprietà organolettiche. In questa guida vogliamo illustrarvi alcuni metodi per analizzare l’olio di oliva, che vanno dai più tecnici ai più empirici. Vediamo dunque come è possibile procedere.

2/10 Occorrente

  • Kit di analisi olio
  • Beuta da 300 mm
  • Acido acetico
  • Cloruro di potassio

3/10 – Portare l’olio presso un laboratorio specializzato

Va innanzitutto sottolineato che esistono vari metodi per analizzare un olio d’oliva. Quello che è in grado di produrre risultati più precisi e sicuri, è senza dubbio quello che di solito si effettua conducendo un campione di olio presso dei laboratori specializzati che, con l’ausilio di specifici macchinari e sostanze (acido acetico e cloruro di potassio che vengono aggiunti all’olio all’interno di una particolare ampolla, detta beuta), sono in grado di analizzare il DNA dell’olio stesso, producendo interessanti dati riguardo alla genuinità, al grado di acidità o alla presenza di determinate sostanze, come il numero di perossidi, degli steroli e degli alcoli politerpenici.

4/10 – Valutare il prodotto con un kit di analisi

L’analisi strettamente tecnica delle caratteristiche dell’olio d’oliva può essere svolta anche inserendo uno specifico campione di questo prodotto all’interno di specifici kit di analisi fai da te, i quali, così come avviene nei laboratori, sono in grado in pochi minuti di analizzare acidità, numero di perossidi, numero di polifenoli e indice di stabilità dell’olio.

5/10 – Osservare i tre parametri di valutazione empirica

Ma per chi desiderasse risparmiare parecchi soldi e volesse dunque analizzare in modo decisamente più semplice ed empirico un olio d’oliva, basterà seguire alcune semplici ed intuitive modalità. I parametri di cui ci si può avvalere per analizzare un olio di oliva, sono sostanzialmente tre: colore, profumo e sapore. Andiamo ad analizzare ciascuno di questi tre parametri base, che saranno in grado di fornirci le caratteristiche e lo “stato di salute” dell’olio d’oliva esaminato.

6/10 – Analizzare il profumo

Il primo parametro di analisi che occorre prendere in considerazione è quello relativo al profumo. Un olio di buona qualità ha un profumo che in gergo alimentare si definisce “accentuato”, ovvero forte e ben riconoscibile. Viceversa, un olio d’oliva di minor qualità, ha un profumo “neutro”, poco persistente: sotto il profilo sensoriale, è dunque un prodotto che si può definire basico.

7/10 – Valutare il sapore

Oltre al profumo, un olio d’oliva può essere analizzato valutando il suo sapore. Un olio di alta qualità ha sempre un sapore sapido e complesso, che spazia tra il fruttato leggero al sapore più intenso. Un altro parametro da considerare, quando un olio è di qualità, è quello che, dopo l’assaggio, la bocca deve restare pulita.

8/10 – Osservare la durata

Un ulteriore strumento empirico di analisi dell’olio d’oliva è rappresentato dal suo periodo di durata. Un olio di pregevole fattura tende a durare più a lungo, in quanto dispone di una quantità maggiore di elementi antiossidanti. Un buon olio deve poter durare almeno dai 18 ai 24 mesi e deve essere conservato preferibilmente lontano da fonti di calore e zone ad alto tasso di umidità, in bottiglia scura e rigorosamente chiusa.

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10/10 Consigli

  • Esistono alcuni metodi fai-da-te per analizzare un olio d’oliva, che si basano essenzialmente su osservazioni di carattere empirico. Sarebbe tuttavia sempre buona norma far analizzare l’olio di oliva presso laboratori specializzati proprio in questo genere di analisi
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