Un aspetto affascinante del vino è il percorso che compie prima di arrivare sulla nostre tavole. In estate e all'inizio dell'autunno l'uva viene raccolta e sottoposta alla prima trasformazione, la pigiatura. Una macchina in continuo moto stacca gli acini dal grappolo e spreme bucce, polpa e semini trasformando il tutto in mosto. Questo composto, costituito in prevalenza di zuccheri (glucosio e fruttosio), acidi (tartarico, malico, citrico) e, in minima parte, sostanze azotate, minerali e coloranti passa nei tini dove ha inizio la fermentazione. Subito e spontaneamente dei lieviti, chiamati saccaromiceti, cominciano a trasformare lo zucchero del mosto in alcool etilico, anidride carbonica e altri prodotti secondari. Fuori dalle vasche di fermentazione il vino non è ancora pronto per le nostre tavole. Il liquido grezzo dal forte profumo e dall'aspetto poco limpido deve attendere un bel po' di tempo in cantina, conservato con curo in grosse botti o in barrique. La scelta, se utilizzare vecchie botti di una volta o barricare il vino, dipende dall'esperienza dei produttori, dagli spazi a disposizione, dai costi e da che vino che si vuole fare. Vediamo, quindi, come barricare il vino in maniera dettagliata e semplice.