Come cucinare il sugo al cinghiale

1/7 – Introduzione

Il cinghiale è un mammifero che vive nei boschi: si nutre di radici, tuberi, ghiande, insetti e piccoli mammiferi e da sempre viene cacciato per la sua carne molto saporita, il che ha contribuito a ridurre la sua diffusione.
La carne del cinghiale è ottima quando l’animale è molto giovane o comunque quando non abbia superato i sei mesi di età, e richiede in ogni caso una frollatura di almeno 8-10 giorni nonché una prolungata marinatura. Dalla sua carne si ottiene inoltre uno squisito sugo, per cui entriamo nello specifico e vediamo come cucinare il sugo al cinghiale.

2/7 Occorrente

  • Polpa di cinghiale (senza ossa)
  • Vino rosso (q.b.)
  • Chiodi di garofano
  • Grani di pepe nero (o foglie di alloro)
  • Cipolle
  • Carote
  • Sedano
  • Passata di pomodoro
  • Olio (q.b.)
  • Sale (q.b.)

3/7 – La preparazione della carne

Per prima cosa prendete il pezzo di cinghiale che avete a disposizione ed eliminate i peli residui sulla superficie con l’aiuto di un coltello affilato. Fatto ciò, rimuovete anche le ossa in modo da facilitare la cottura. Con lo stesso coltello tagliate a pezzi quadrati – di circa uno o due centimetri – la carne di cinghiale, dopodiché ponetela in un recipiente abbastanza capiente insieme ai chiodi di garofano, alle foglie di alloro e ai grani di pepe nero. A questo punto potete ricoprire con del vino rosso in maniera tale che il cinghiale non resti a contatto con l’aria. Coprite il recipiente con un coperchio, in modo da evitare che l’odore forte della carne si espanda per tutta la casa. Lasciate riposare per una notte in un luogo fresco.

4/7 – La cottura del cinghiale

Il giorno seguente prendete il recipiente e scolate via il vino, eliminando anche le spezie, dopodiché ponete i pezzi di cinghiale su di un tagliere preparando al contempo il soffritto.
Tritate finemente le cipolle insieme a qualche carota e a un gambo di sedano per dare maggior sapore al soffritto. A questo punto potete iniziare a scaldare un filo d’olio extravergine d’oliva, inserendo nella padella anche il trito preparato in precedenza.
Fate soffriggere il tutto per qualche minuto e aggiungete a piacere un bicchiere d’acqua, per rendere più dorate le verdure. Mettete nella pentola il cinghiale e sfumate con del vino rosso, facendo rosolare tutti i lati dei pezzetti di carne.

5/7 – La conservazione del sugo di cinghiale

Per finire, aggiungete la salsa di pomodoro e coprite il tutto con un coperchio. Lasciate cuocere a fuoco molto basso per circa due ore o almeno fin quando la carne non inizierà a sfibrarsi e a disperdersi nel sugo. Successivamente, mescolate di tanto in tanto per evitare che la carne si attacchi al fondo della pentola. Una volta completata la preparazione, potete servire il cinghiale con della pasta corta o, in alternativa, potrete scegliere di conservarlo per utilizzarlo in un secondo momento. All’interno del frigo il cinghiale già cotto dura due o tre giorni, mentre chiuso nei barattoli ermetici o in freezer può essere conservato anche per alcuni mesi.

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7/7 Consigli

  • Tra i contorni classici per il sugo di cinghiale troviamo i funghi, i marroni e le patate, ma anche i peperoni e le melanzane si abbinano bene con il ragù in questione.
  • Nel caso in cui non foste particolarmente pratici in cucina, lasciatevi aiutare da una persona con più esperienza di voi in modo da non compromettere la preparazione del ragù di cinghiale.

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