Come riconoscere gli scampi freschi

1/6 – Introduzione

Saper riconoscere la freschezza degli alimenti che acquistiamo è fondamentale, ancora di più se si tratta di pesce. Quando passa troppo tempo tra la pesca e il consumo, infatti, i batteri si moltiplicano costituendo un serio pericolo per la nostra salute. Nel caso degli scampi possiamo mettere in atto alcuni stratagemmi per capire se sono freschi: vediamo come fare.

2/6 – Controllare la colorazione degli scampi

Gli scampi sono dei crostacei, simili ai gamberi, dai quali però si differenziano grazie alla presenza di due chele frontali piuttosto pronunciate (ricordano una piccola aragosta).
Presentano un carapace dal colore rosato che, una volta pescato, agisce come “cartina torna sole” circa la freschezza del prodotto: a partire dal momento in cui finiscono nelle reti, i batteri iniziano a modificare il colore del carapace vicino alla testa, rendendolo verdognolo. Questo processo prosegue con il passare delle ore, perciò il primo metodo per sapere se state comprando un prodotto fresco è proprio quella di controllare l’avanzamento della mutazione di colore: più si noteranno le sfumature verdi, meno l’alimento è di recente approvvigionamento.

3/6 – Annusare il prodotto

Il secondo trucco è quello di affidarsi all’olfatto: questo senso, ingiustamente reputato “secondario”, può essere l’alleato ideale per testare la qualità del pesce! I crostacei contengono una grande quantità di enzimi e aminoacidi che, con la morte dell’animale, vengono liberati provocando un forte odore di ammoniaca. Se il nostro naso rileva questo odore allora certamente facciamo meglio a non acquistarli: porteremmo a casa un prodotto già vecchio le cui qualità saranno inevitabilmente compromesse.

4/6 – Valutare la consistenza degli scampi

La consistenza dello scampo è il terzo parametro da osservare: la compattezza delle carni è un indicatore di affidabilità. I segmenti del carapace devono essere saldi e uniti. La coda deve essere ritta, attaccata al resto della guscio e, sollevandolo dalla coda, la testa non deve apparire disarticolata. Se al tatto risultano vuoti e disidratati vuol dire che non sono più adatti alla vendita.

5/6 – Leggere l’etichetta del prodotto

Infine è fondamentale ricordare che, se intendiamo consumare lo scampo crudo, oltre alla freschezza dobbiamo assicurarci che sia stato abbattuto come previsto dalla legge. Questa procedura deve comparire nelle etichette esposte ed è l’unico processo nel quale viene eliminato il rischio di contrarre il batterio anisakis, molto pericoloso per l’uomo. Con questi passaggi si potranno riconoscere gli scampi freschi.

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