Mandarini: le più buone varietà coltivate in Italia

1/5 – Introduzione

Il mandarino è una pianta molto apprezzata per i suoi frutti: originaria della Cina e della Cocincina, fu introdotta nella regione mediterranea all’inizio del 1800. È un albero alto da 2 a 3 metri, con foglie lanceolate lucide e scure; i fiori, piccoli e profumati, sono bianchi. La coltivazione in Italia è soprattutto diffusa in Sicilia (Paternò e Palermo), ma l’albero è coltivato in Campania, Calabria (con le zone di Crotone e della Piana di Sibari) e Liguria. Le più buone varietà coltivate in Italia sono: il Tardivo di Ciaculli, i mandarini comuni e le Clementine, presenti su tutto il mercato nazionale.

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Il primo è una qualità naturale, non viene fuori da elaborazioni genetiche, è ricco di vitamine B 1 e B 2, succoso e con pochi semi. Il periodo di maturazione va da Gennaio a Marzo, più tardi rispetto ad altre specie; la produzione, che si trova nella frazione palermitana, comprende pochi ettari, tuttavia è uno dei più pregiati, il gioiello dei coltivatori.

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L’agrume comune è simile all’arancia ma di taglia più piccola: rispetto ad altre razze, ha la buccia più voluminosa, qualche seme, sapore dolce e polpa chiara. La pianta possiede fiori profumati e di piccole dimensioni, singoli o riuniti in gruppo. È consumato in modo naturale o attraverso gustose marmellate, il sapore è ottimo e ideale per i dolci fatti in casa. Le Clementine non hanno semi, sono ricchi di zucchero, la buccia è sottile e rossastra. Sono prodotte soprattutto nella zona di Lentini e Paternò. È una specie ottenuta da un innesto tra un mandarino e un arancio amaro: infatti hanno un gusto agro-dolce.

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L’Avana è il più diffuso d’Italia, molto particolare è la forma schiacciata: il suo sapore è piacevole ed intenso; è coltivato nella zona settentrionale della Sicilia. Il Satsuma ha origini giapponesi, resiste al freddo, si presenta in dimensioni medio-grandi e buccia sottile e raggiunge la maturazione quando quest’ultima non è ancora del tutto arancione. Rimane sulla pianta fino al momento della raccolta: questa si gonfia e il frutto raggiunge la grandezza dell’arancia. Le sue proprietà diuretiche, facilitano il consumo a chi soffre di particolari problemi. Questo frutto si presta non solo alla preparazione di dolci; i sorbetti e le granite sono prelibate, ottime come dessert. In Sicilia è celebre il liquore “mannarinu di Sicilia”. Quando il mandarino viene acquistato, non deve presentare ammaccature o macchie, la buccia deve presentarsi uniforme. In frigo si può mantenere all’incirca quindici giorni, a temperatura ambiente, è preferibile consumarlo in poco tempo.

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